La nostra parrocchia è canonicamente costituita dal 1454 e l’antica chiesa (ancora parzialmente visibile in piazzetta Cialdini) risale a quell’epoca ove sorgeva la cappella votiva dedicata a Santa Giustina, eletta Patrona del borgo. Nel 1568 e 1582 accolse l’Arc. Card. Carlo Borromeo in Visita Pastorale e già di quell’epoca possediamo manoscritti che ci documentano storia e liturgie parrocchiali.
È sempre stata provvidenziale cura dei parroci conservare tutto ciò che veniva utilizzato per i riti religiosi e le pratiche amministrative.
Alcuni di questi tesori storici li possiamo ancora oggi ammirare in buono stato di conservazione.
Tra questi alcuni messali del ‘700 e ‘800 utilizzati nelle celebrazioni liturgiche di allora, volumi e testi di teologia, argomentazioni sulle Sacre Scritture, Quaresimali di P. Segneri, trattati sulle verità di fede, un volume datato 1756 in cui si sottopongono a discussione i privilegi mariani ed in particolare l’immacolatezza prima ancora che venisse proclamato il dogma….
In particolare vi segnalo un antico Messale datato 1640 che si presenta con un’artistica stampa di apertura raffigurante S. Ambrogio ed il modello del Gonfalone di Milano ed all’interno impreziosito con delicate stampe che introducono i tempi forti dell’anno, un interessante calendario mensile, notizie sulla liturgia ambrosiana dell’epoca, un’appendice sulle vite dei Santi: un vero e raro gioiello di arte e fede!
Un ricordo dei nostri avi ai quali ci unisce come un file rouge che si snoda per 4 secoli di testimonianza della fede degli afforesi.
Altrettanto prezioso tesoro ammiriamo un magnifico antifonario, tipico esempio di quelli usati nei più prestigiosi monasteri o cattedrali officiate da Ordini Religiosi.
La discreta forma (cm 55 x 80), la preziosità della ricopertura in pelle, il tipo di carta forte, ma soprattutto la composizione dello scritto rendono bene l’importanza e rarità dell’opera.
Molto probabilmente era in uso presso un importante complesso monacale, situato in un maestoso coro su di un artistico leggio.
Alcune note storiche mi inducono a pensare che sia stato acquistato dalla nostra parrocchia in occasione della chiusura di conventi e certose attuata per ordine dell’imperatore austriaco Giuseppe II nel 1782.
In quell’occasione la nostra parroc- chia acquistò materiale vario dalla Certosa di Garegnano (così ci dicono i documenti).
La preziosità dell’opera in oggetto è data soprattutto dal fatto che l’artista ha composto parole e musica TUTTO A MANO con una perfezione da farla sembrare un’opera stampata! L’autore, che mantiene l’anonimato, termina la sua eccellente opera il 3 Febbraio 1760 e la dedica a Maria SS. ed ai Santi Martino, Crispino e Crispiniano martiri, Patroni degli artigiani e conciatori della pelle.
Due gioielli, ma ne scopriremo altri. Alla prossima.
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