Chinatown è il volto e l’anima del quartiere attorno a via Paolo Sarpi, la strada principale che l’attraversa e accoglie la maggior parte della comunità cinese residente a Milano. Le sue origini risalgono agli anni ’20 con l’arrivo di numerosi cinesi; in quegli anni, la zona era nota come borgh di scigulatt (il borgo dei produttori di cipolle o Borgo degli Ortolani), perché c’era ancora campagna e numerose cascine producevano frutta e ortaggi. Oggi Chinatown è un quartiere ben integrato nella vita di Milano.
Martedì 1 febbraio si è festeggiato il Capodanno cinese che, in questa cultura, coincide con la festa più importante dell’anno. Il 2022 è l’anno della Tigre e, per l’occasione, via Paolo Sarpi era addobbata con lanterne rosse: meritava una passeggiata lungo la via per ammirare le lanterne o per sbirciare nei bellissimi cortili delle case di una volta. Il quartiere si sviluppa in lunghezza come fosse un dragone cinese, con vie più piccole che si aprono lungo i lati e regalano sorprese inaspettate.
L’ 11 febbraio si celebra la Memoria della prima apparizione della Madonna di Lourdes e proprio nelle vicinanze di via Sarpi vi è il Santuario a Lei dedicato.
La chiesa di Santa Maria di Lourdes, con il suo campanile svettante ben visibile anche da lontano, è una delle più ampie di Milano. Nella costruzione della chiesa e della grotta di fronte, copia a grandezza simile a quella di Lourdes, hanno avuto un ruolo-chiave i fratelli sacerdoti Antonio e Giuseppe Videmari,quest’ultimo guarito grazie all’intercessione di Maria da un tumore alla gola. I due fratelli si dedicarono instancabilmente alla ricerca di fondi, vendendo mattoni da dieci centesimi l’uno: erano gli ultimi anni del secolo XIX e li acquistò persino il futuro pontefice Paolo VI, allora bambino.
Dall’inaugurazione nel 1942 a oggi, in questa chiesa accorrono numerosi i fedeli, ed è commovente vederli, soprattutto l’11 febbraio, sul sagrato insieme con i malati provenienti da tutta la Lombardia in carrozzina e in barella. Come a Lourdes, anche alla grotta di Milano la gente porta il cero e lo lascia davanti alla Vergine per chiedere a Maria di pregare il Signore per la guarigione dei tanti ammalati e sofferenti. Tra i parrocchiani e i frequentatori del Santuario si percepisce una lettura del vissuto come una provvidenza, un intreccio di gesti di bene.
Proseguendo la nostra passeggiata nel quartiere, in piazzale Baiamonti 3, a pochi passi dall’ingresso del Cimitero Monumentale, incontriamo un palazzo costruito nel 1878, appena fuori dalle antiche mura spagnole. Fu fatto costruire peril ceto medio e sulla facciata sono presenti ben 51 volti in medaglioni posti nelle fasce tra un piano e l’altro, tanto che è noto come ‘Casa delle Facce’ (in milanese Ca’ di Facc). Le facce riproducono ciascuna un personaggio famoso, sia antico che contemporaneo al palazzo: Manzoni, Rossini, Leonardo, Raffaello, Garibaldi, Paganini…; c’è solo da sbizzarrirsi cercando di riconoscerli. Vicino ad ogni faccia vi è il nome del personaggio, purtroppo quelle ai piani più alti sono poco distinguibili. E’ sicuramente una curiosità, se ci passate dateci un’occhiata, magari con un binocolo.
0 commenti