Iniziamo un nuovo anno pastorale e la nostra parrocchia di Santa Giustina si prepara a riprendere tutte le attività di culto, preghiera, catechesi e carità.
Come spesso ripetuto la parrocchia non è proprietà dei preti, ma in essa ogni fedele cristiano è chiamato a collaborare con essi per la crescita del Regno di Dio.
Riprendiamo dopo le fatiche legate alla pandemia del Covid con diverse persone che per paura o altro non sono più presenti in parrocchia.
Nell’introduzione della sua lettera pastorale, l’Arcivescovo Mons. Mario Delpini sottolinea tutto questo e dice “Un nuovo inizio? Una ripartenza? Le parole che descrivono il momento che stiamo vivendo delineano una possibilità, un’aspettativa. Forse trovano un’umanità che porta segni di stanchezza, piuttosto che di slancio; di esitazione, piuttosto che di entusiasmo; travolta da una fretta di risentito recupero, piuttosto che attratta da una promessa affascinante, incerta più che disponibile. Come sarà possibile conservare la gioia nei giorni tribolati della storia umana? Come sarà possibile sostenere il logoramento dei tempi faticosi, senza perdere la speranza? Quali vie si dovranno percorrere per camminare insieme, decidere insieme, vivere in comunione con persone, storie, culture così diverse? Il Signore Gesù, in un momento di frustrazione per sé e per i suoi, rivolge il suo invito: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28).”
Mettiamo Cristo al centro della nostra esistenza, partendo dalla Messa domenicale, che è la fonte della vita cristiana ed il fondamento della Comunione ecclesiale.
Don Nazario continuerà ad essere presente in parrocchia, anche se già impegnato nel nuovo incarico di pastorale sociale diocesana.
Per questa ragione diventa ancora più importante camminare e lavorare insieme per annunciare il Vangelo come il Signore ci chiede.
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