Tra le varie suppellettili, arredi sacri, statue provenienti dall’antica parrocchiale c’è anche il Crocifisso che venne appeso all’arcata dell’altare maggiore. Un simbolo della fede dei nostri avi che per molti anni l’hanno pregato e amato.
E venne la sera della morte e distruzione: il bombardamento aereo del 10 Settembre 1944 che danneggiò gravemente la parrocchiale e ferì il Crocifisso e l’Angelo a sinistra dell’altare. Tra le macerie vennero ritrovate le due teste ravvicinate: anche Cristo e l’Angelo tra le vittime di quella sera. L’Angelo venne riparato ed il Crocifisso venne in seguito custodito in sacrestia. Nell’Anno Santo 1951 il prevosto don Luigi Tognola volle onorarLo con una visibile presenza tra i fedeli: fece costruire un altare nel transetto dove prima era uno spazio dedicato a S. Antonio da Padova ed in seguito al Sacro Cuore (oggi posto nel suo marmoreo altare all’ingresso).
Il Crocifisso venne scelto a simbolo della Comunità afforese colpita dal dolore e spronata alla ricostruzione materiale e morale in quei gravi momenti postbellici. La devozione al Crocifisso ebbe un notevole sviluppo in parrocchia: se nel mese di Maggio si solennizzava la “Settimana della Madonnina” istituita nel 1942, l’ultima settimana di Settembre era dedicata al Crocifisso ed era vissuta con intensa fede e partecipazione ai vari riti comunitari.
Ad ogni famiglia venne consegnata una bella immagine del Crocifisso con la scritta scolpita nella lapide situata sotto l’altare:
“A Te, Divin Crocifisso, che nella muti- lazione di questa Tua immagine, nelle rovine di questo Tuo tempio volesti essere la più augusta fra le vittime del- l’incursione aerea del 10 Settembre 1944, questo altare dedichiamo affidan- do al Tuo cuore trafitto i nostri caduti di guerra. Anno Santo 1951”
E, per completare questo “ Angolo del dolore e della fede” accanto è stata inserita la preziosa icona russa di Maria SS. in ricordo dei caduti e dispersi afforesi sul fronte russo; ed anche la nuova vetrata con l’Angelo della Fede con la scritta sul cartiglio “Deus meus et Dominus meus” ci richiama alla fede ed alla speranza. Un Crocifisso, una storia di dolore e di fede.
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