PENSIERO DEL PARROCO: RIFLESSIONI SUL GIUBILEO

Abbiamo iniziato un nuovo anno in cui la Chiesa universale celebra il “GIUBILEO”.

Il profeta Isaia, parlando dei tempi messianici, mette sulla bocca del Messia questa parola: “Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore”.

Questo è lo scopo del Giubileo “Proclamare l’anno di Grazia del Signore”.

Per noi l’invito alla conversione più piena per essere testimoni di speranza in un mondo che spesso non sa più sperare.

Simbolicamente sono state aperte delle porte giubilari perché possiamo entrare nella salvezza e proclamare all’universo intero che Dio vuole il bene di tutti. Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvato”. Entrare nella porta, che è Cristo, significa conformarsi a lui e voler portare nel cuore quelli che furono i suoi sentimenti e pensieri.

Anche noi chiamati a liberare i prigionieri, a portare ai poveri il lieto annuncio, a rimettere in libertà gli oppressi. Il Giubileo ci chiama ad impegni molto concreti.

Sono chiesti volontari per le carceri. Chi potrebbe andarci? Sono chiesti volontari per le R.S.A. In parrocchia ne abbiamo due e si potrebbe portare tanta consolazione a chi è afflitto. Aiutare i poveri che hanno tanto bisogno e non solo di beni materiali.

L’augurio è che per tutti noi, il Giubileo non sia solo una bella gita a Roma o in qualche altra località, ma veramente “Anno di Grazia”.

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