Una visita pastorale temporalmente breve, durata lo spazio di un mattino, ma di grande significato e densa di emozioni, quella che l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha effettuato nella nostra parrocchia di Santa Giustina, domenica 16 gennaio.
Dopo una visita e l’incontro con i ragazzi all’oratorio (vedi l’articolo a parte), monsignor Delpini ha presieduto la Santa Messa e quindi incontrato il Consiglio Pastorale Parrocchiale (anche su questo momento abbiamo dedicato un articolo).
La parte centrale e della visita è stata indubbiamente la Messa, iniziata con il saluto del Cpp all’arcivescovo: “Siamo ben felici di accoglierla e, con immensa gratitudine, ricevere la sua benedizione e il suo paterno sguardo. Possiamo assicurarle che la comunità di Santa Giustina, forte delle salde fondamenta di una storia millenaria di fede, le sarà sempre accanto”.
Durante l’omelia, l’arcivescovo ha parlato dell’”incompiuto”, condizione che caratterizza oggi il nostro essere, l’educazione, l’amore, i rapporti famigliari, la scuola, la vita di comunità; quel senso di inadeguatezza che pervade ciascuno di noi e che ci deprime, pensando di fallire perché non all’altezza del compito.
Ma non è questa l’ultima parola, come ha ricordato monsignor Delpini. “In questa visita pastorale sono venuto a dirvi di persona che mi state a cuore, che fate parte della Chiesa di Milano, della Diocesi e dovete sentirvi parte della sua missione, sentitevi appartenenti alla Chiesa, partecipate alla vita diocesana”.
L’arcivescovo ha poi commentato il brano di Vangelo letto durante la Messa, quello delle nozze di Cana. “In questo brano si sperimenta l’incompiuto, la festa sta fallendo perché manca il vino – ha commentato monsignor Delpini – raccogliamo allora l’invito alla speranza che ci dice che non siamo falliti se accogliamo il Signore. La piena felicità è soltanto nella sequela del Signore, ci fa superare lo smarrimento e le certezze distrutte dal virus e dalla crisi economica e sociale. Siamo in cammino, non siamo perfetti, seguiamo Gesù”.
Due le parole chiave che l’arcivescovo di Milano ha lasciato alla nostra comunità: speranza, perché crediamo non solo nelle nostre risorse ma seguiamo il Signore e vocazione che ha un valore infinito.
Al termine della Messa, il momento dei saluti: il nostro parroco don Edy ha definito la visita pastorale di Mons. Delpini “un dono del Signore”e l’Arcivescovo, donando alla nostra parrocchia una lampada da accendere nelle occasioni più importanti dell’anno liturgico, ha chiesto di pregare per le vocazioni, perché ciascuno sappia riconoscere la propria e perché ragazze e ragazzi dedichino la propria esistenza al Signore. Monsignor Delpini, che ha chiesto di pregare anche con lui e di seguire la sua preghiera del giovedì, si è rivolto poi ai nonni presenti, ai quali ha donato un piccolo libretto: “Siete figure molto importanti – ha detto – per le famiglie e per la comunità, nella trasmissione della fede, nel volontariato o semplicemente nella preghiera e con una parola saggia detta”. Infine ha impartito la solenne benedizione del Signore da estendere a tutta la comunità. Terminata la celebrazione, prima di incontrare il consiglio pastorale parrocchiale, l’arcivescovo di Milano ha voluto visitare la bottega solidale. recentemente inaugurata dalla Caritas nel Salone Justineum.
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