Ciao Enrico. Mi rispondevi sempre “Ciao Presidente”.
Così iniziava la nostra giornata, un tempo riempito di fatture, di bonifici e calcoli, di controlli e previsioni, insomma tutto quello che faceva sì che la scuola avesse i conti in ordine.
Con il desiderio di far bene questo semplice compito abbiamo avuto in questi vent’anni di collaborazione anche uno spazio nostro, colmo dei tanti tuoi ricordi scaturiti dall’attività che svolgevi sia nell’azienda di fianco alla scuola che nella scuola stessa.
Ti piaceva tanto parlare con me, si era creato nel trascorre degli anni quella convergenza dei cuori nel proteggere questo bene, la nostra scuola, che con percorsi misteriosi aveva coinvolto anche me nel prodigarmi e spendermi senza compensazione se non quella del sorriso dei nostri bambini.
Cosa ti sosteneva nel farti carico di questa responsabilità?
Cosa ti ha spinto indomito, in questi decenni, a riportare le scritture contabili prima a scuola e poi a casa finché un giorno hai consegnato silenziosamente tutto nelle mie mani?
Quel giorno ci siamo parlati con gli occhi, non servivano le parole. Non ti ho mai posto queste domande, non le ho poste neanche a me.
La risposta è nei nostri cuori, il Padre nostro che è nei cieli la conosce certamente.
Posso solo dire che, ai miei occhi, non sei mai stato il Segretario Economo della nostra scuola e mi sei caro perché, in questi vent’anni, mi sei stato Padre, Fratello, Amico e, di quanto
mi hai voluto bene, è rimasta traccia del fraterno saluto che mi donavi nei giorni del Santo Natale, della Santa Pasqua e in ogni occasione che potevi dimostrare il tuo affetto per me.
Sei stato un uomo buono, un marito esemplare, un padre premuroso; lo scrivo poiché ti sei confidato con me e questo ha arricchito la nostra collaborazione, infine la nostra amicizia. Ti sarò grato per sempre, hai condiviso con me i tuoi grandi valori in ordine di importanza, la famiglia, la professione, e infine la nostra scuola che tanto ti deve, non ultimo in rispetto al tuo impegno profuso per noi per oltre cinquanta anni.
Oggi la tua scrivania la uso io ogni tanto, vi sono ancora tante carte dense della tua scrittura ed io le ho lasciate deposte intorno a me, desidero che siano vicine a me, mi parlano di te.
Oggi sei nella luce del Padre nostro che è nei cieli, da lì sappiamo che continuerai a proteggerci in compagnia dei soci che ti hanno preceduto, lassù ne avrete di ricordi della scuola da scambiarvi.
Ti abbraccio Enrico, so che sei nella pace e sei felice, voglio solo dirti che sei nei nostri cuori e da lì nessuno potrà rimuoverti, sei nel mio cuore, in quello dei soci, di Luciana, delle insegnanti e dei dipendenti che ti hanno conosciuto ed apprezzato soprattutto per il tuo sorriso, per la tua gentilezza e bontà.
Enrico ti vogliamo bene, tutti insieme ti ringraziamo ancora!!
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