23 Ottobre 1859 – Con solenne rito officiato dal parroco di Bruzzano don Giuseppe Bellasio, Vicario foraneo, la nuova ampia parrocchiale dedicata a Santa Giustina, Patrona di Affori, viene aperta al pubblico culto; verrà consacrata il 24 Marzo 1901 dal Beato Arc. Card. Carlo Andrea Ferrari nel corso della sua Visita Pastorale. L’evento è testimoniato dalla lapide marmorea sulla facciata esterna della parrocchiale: “Agli albori del patrio riscatto per generoso impulso di fede degli Afforesi, del loro Parroco Don Giovanni Panceri questo Tempio, monumento mirabile di pietà e d’arte, fu dedicato al culto di Dio il 23 Ottobre 1859”.I fedeli iniziarono a frequentare la chiesa ammirando la bellezza delle forme e la maestosità delle arcate in puro stile neoclassico, ma l’interno era spoglio, le pareti senza affreschi o fregi ornamentali, nessun quadro o statua…bella ma spoglia! Alcune suppellettili sacre erano state trasportate dall’antica parrocchiale (la vasca battesimale, l’altare, 2 balaustre, mobilio, confessionali, candelabri), ma per l’altare maggiore ci si era arrangiati con una modesta costruzione in legno, tabernacolo compreso.
Si dovette attendere altri 3 anni per averne uno degno del tempio. Parroco, facoltosi estimati locali, Consiglio comunale ed il popolo concordarono di incaricare per la progettazione dell’opera l’Ing. Arch. Luigi Clerichetti, cognato di Luigi Taccioli, proprietario di Villa Litta, che già aveva donato alla parrocchiale la tavola della Vergine delle Rocce, “ la nostra Madonnina” (10 Settembre 1844) ed il bianco marmoreo altare della cappella dedicata alla Vergine, opera dello stesso Clerichetti. Al celebre scultore Luigi Marchesi (fratello del grande Pompeo) vennero commissionati i due angeli (l’adorazione e la preghiera) ancora oggi splendidi ai lati dell’altare ed il Cristo Risorto, ad una competente fabbrica artigianale la pavimentazione in marmo dell’altare e del coro e la marmorea balaustra. In occasione della Patronale del 1862 gli afforesi assistettero alla solenne inaugurazione del nuovo monumentale altare maggiore con lo svettante e classico tempietto a sei colonnine, al cui interno ben figurava un ciborio ligneo del sec. XVIII. L’altare era sopraelevato e vi si accedeva mediante 6 gradini ed era separato dal resto della chiesa con una marmorea balaustra e cancelletto in ferro battuto. La notizia apparve anche sulle colonne della stampa cittadina, sul prestigioso quotidiano “La Gazzetta di Milano” del 6 Novembre 1862. L’evento è pure tramandato a futura memoria dalla lapide marmorea infissa sul retro dell’altare e ricorda che Giulia Clerichetti Taccioli volle donare questo altare al popolo afforese. “ Ara costruita per la generosità e la devozione di Giulia Clerichetti Taccioli nel 1862 – I Fabbriceri della chiesa memori posero” L’area altare-coro venne in seguito arricchita grazie alle generose donazioni : 18 stalli del coro in prezioso noce e presbiterio ligneo (1865)- due pulpiti lignei decorati con lamine in rame artisticamente incise (1872)- 4 reliquiari con figure a mezzo busto di Santi Vescovi e 4 a grandezza naturale opera della premiata Ditta Boggi – Con l’inizio del ‘900 si provvide a decorare lo spazio con pregiati affreschi, opere dei pittori Davide Beghè (la peste di S. Carlo – 1902) e Luigi Valtorta (S. Antonio M. Zaccaria istituisce le SS Quarantore- 1904) nel 1927 al prof. Archimede Albertazzi vennero affidati fregi e decorazioni sulle arcate sia sull’altare che in tutto il complesso della parrocchiale.
Nel 1933, Anno Santo commemorativo della Passione e Morte di Gesù, su disegno del nostro famoso concittadino arch. Ambrogio Annoni, venne donato l’artistica porticina del tabernacolo laminata in splendente metallo e bassorilievo marmoreo raffigurante l’Agnello di Dio. Altre generose donazioni ornarono l’altare: 4 grandi veli in tela e colori dei tempi dell’anno liturgico, l’ampio baldacchino in legno e tela sopra l’altare, un’artistica mensola con medaglioni ornamentali d’argento, due grandi lampade ornamentali. Una generosa gara per renderlo sempre più degno del nostro tempio.. Generosità che si è ripetuta per la ricostruzione di parte della parrocchiale gravemente danneggiata nel bombardamento del 10 Settembre 1944 quando anche l’altare subì notevoli danni. Gli afforesi ricordano quanto maestoso e sfavillante appariva spesso il nostro altare negli eventi liturgici delle solenni festività. Ma il più prezioso dono ricevuto da questo altare è la perenne presenza eucaristica di Gesù in mezzo a noi e le migliaia di SS. Messe celebrate su quell’ara in 160 anni della sua e nostra storia !
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