Il mese di Gennaio ci offre molti spunti di meditazione su verità̀ di fede. di storia, di vita sociale, e nella nostra parrocchiale vi sono molte opere d’arte che ce li ricordano attraverso immagini. Con un po’ di attenzione le andiamo a scoprire cercando di recepire il messaggio che ci comunicano.
SANTA MADRE DI DIO
Il primo giorno dell’anno nuovo dedicato a Lei, la Theotòkos come l’hanno definita i Padri a conclusione del Concilio di Efeso nel 431 d.C. Maria, la Privilegiata Immacolata e Madre del Creatore dell’infinito Universo! Per noi figli di Dio è sempre la Nostra Madre!. L’attuale artistica icona sostituisce una preziosa icona portata di nascosto dalla Russia dal nostro comparrocchiano rag. Oppici reduce dal fronte russo. Un così prezioso ricordo fu in seguito oggetto di furto per cui venne sostituito con l’attuale altrettanto bella e preziosa icona.
Il transetto destro che accoglie lil Crocifisso e l’icona è detto “l’angolo del dolore e della speranza” perché ricorda i nostri dispersi in Russia, le vittime del bombardamento del 10 Settembre 1944 e l’encomiabile impegno della comunità nel ricostruire con la fiducia nel futuro.
FUGA IN EGITTO
“Partiti i Magi…” un Angelo in sogno rivelò a Giuseppe la nuova dura realtà di migranti perché perseguitati dalle mire di potenza del tiranno di turno. Un crudo destino di dolore e morte che si era portato quel Bimbo nascendo in una grotta. La volontà del Padre passerà dalle dune infuocate d’Egitto sino al Golgota di Gerusalemme! Il destino di quella Sacra Famiglia che si perpetuerà secoli sino alle ricorrenti cronache dei giorni nostri. Nella cappella di S, Giuseppe un affresco ed una preziosa vetrata ci ricordano i due eventi.
NELLE ACQUE DEL GIORDANO
“Questo è il Mio Figlio Diletto, ascoltateLo!” Chinato il capo il Cristo Messia riceve l’acqua penitenziale dal Battezzatore, il suo annunciatore. Grandezza e umiltà: un messaggio che l’acqua del Giordano farà scorrere per millenni nella storia e nella fede dell’umanità! Lo ammiriamo nell’affresco al Battistero, opera del prof. Archimede Albertazzi (1927) e nella preziosa pala d’altare del ‘500, donata nel 1938 dal Cav. Attilio Prandoni alla parrocchia.
Mi emoziono sempre nell’ammirare l’intenso incrocio degli sguardi di Cristo e del Battista: tutto un magnifico poema di fede e di amore!
S. SEBASTIANO MARTIRE
Donare la vita per testimoniare la fede con quelle frecce nel corpo giovanile infisse come i chiodi del Calvario è un messaggio sconvolgente! Una scelta che sorpassa la palude dell’indifferenza e dell’egoismo per entrare nei confini dell’eroismo per cui vale la pena morire. In questa tela del 700 (un tempo a S. Mamete) lo sguardo sereno al Cielo del giovane Sebastiano lo conferma: vale la pena!
nei dipinti che costituiscono il prezioso patrimonio artistico della nostra parrocchia annotiamo anche una delicata tela del ‘700 dove vediamo una normale famiglia in un fiorito giardino vivere momenti di serena convivenza domestica.
LA SACRA FAMIGLIA E LE FAMIGLIE
Ancora all’altare di S. Giuseppe vediamo scolpiti nel marmo le nozze di Maria e Giuseppe, base della futura famiglia ed una graziosa Sacra Famiglia (scultore De Giovanni – 1942). Un soggetto caro all’arte pittorica d’ogni epoca: tra i molti dipinti che costituiscono il prezioso patrimonio artistico della nostra parrocchia annotiamo anche una delicata tela del ‘700 dove vediamo una normale famiglia in un fiorito giardino vivere momenti di serena convivenza domestica. Ma quale grande mistero in ristretto angolo di mondo!
Pure scolpito nel bronzo del portale sinistro (scultore Pietro Zegna 1992) la formella con una famiglia, una delle molte, dove si vive l’amore sull’esempio della Sacra Famiglia. Il modello e l’esempio per tutte le famiglie ci trasmette quei valori fondamentali di fede e umanità che nel festeggiare la Giornata dedicata alla famiglia richiamiamo alla comunità̀ e proponiamo ai giovani!
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