AVVENTO: TEMPO DI ATTESA, CONVERSIONE, SPERANZA GIOIOSA
L’Avvento, nella liturgia cristiana, è uno dei tempi liturgici: viene inteso come l’inizio dell’anno liturgico e comprende le quattro domeniche che precedono il Natale per il rito romano, mentre sono sei per quelloambrosiano. Ma perché nel rito ambrosiano l’Avvento dura di più? Perché si è voluto farlo su imitazione del periodo in preparazione alla Pasqua e quindi scandito in sei domeniche. Verrebbe da dire che nella diocesi di Milano si è sentita l’esigenza (e la si è conservata nel tempo) di una più profonda ed intensa preparazione al Natale.
Il termine Avvento deriva dalla parola adventus cioè venuta. Il vocabolo può tradursi come “presenza”, “arrivo” “venuta”. Nel mondo antico veniva usata per indicare la visita di un funzionario, re o imperatore in una provincia.
I cristiani utilizzarono questo termine per indicare che Gesù è il Re entrato nella provincia “Terra” per visitare tutti. Si intendeva sostanzialmente dire che Dio è qui in mezzo a noi, non ci ha lasciati soli.
L’origine dell’Avvento in realtà è tardiva: tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma avviene nel 336 d.C. ed è verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia ed in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.
Solo dal VII secolo si comincerà a parlate di tempo di Avvento, tale periodo è chiamato tempus ante natale Domini o tempus adventus Domini. Il primo a fissare le domeniche di Avvento per la Chiesa Occidentale in quattro feste fu papa Gregorio Magno.
Le quattro domeniche stanno a significare i quattromila anni che gli uomini, secondo l’interpretazione di allora, dovettero attendere per la venuta del Messia, dopo aver commesso il peccato originale.
L’Avvento inizia coi primi Vespri della prima domenica di Avvento e termina prima dei primi vespri di Natale, il colore dei paramenti liturgici è il morello. Non si recita il Gloria in maniera che esso risulti più vivo nella messa della notte per la Natività del Signore.
L’Avvento è tempo di attesa, conversione e speranza gioiosa.
E’ Tempo dell’attesa della venuta di Dio celebrata in due momenti: la prima parte dell’Avvento ci invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Gesù, la seconda parte (avvicinandosi il Natale) ci prepara al mistero dell’Incarnazione e ci invita ad accogliere il “Verbo fatto carne” per la salvezza di tutti.
E’ Tempo di conversione a cui la liturgia invita attraverso la voce dei profeti e di Giovanni Battista “Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino”(Mt. 3,2)
E’ Tempo di speranza gioiosa che la salvezza già operata dà e “noi saremo simili a lui e lo vedremo così come egli è” (1 Gv. 3,2)
La Vergine Maria è l’icona dell’Avvento. Papa Francesco ha detto che “Maria è la via che Dio stesso si è preparato per venire al mondo” e attraverso il suo SI’ umile e coraggioso è stata possibile l’Incarnazione del Figlio di Dio.
La festa dell’Immacolata Concezione (8 dicembre) celebra Maria, prototipo dell’umanità redenta
Perché si fa la corona dell’Avvento?
Nel XVI secolo la corona dell’Avvento divenne il simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani.
Questa corona è costituita da un grande anello fatto di fronde di abete o tasso, pino, alloro che può essere appeso al soffitto, sospeso con i nastri rossi che decorano la corona stessa, oppure può essere posto su un tavolo.
Attorno alla corona sono fissate quattro o sei candele (secondo il rito romano o ambrosiano) poste ad uguale distanza tra loro.
Le candele rappresentano le domeniche d’Avvento e permettono al cristiano di riflettere sull’oscurità causata dal peccato che allontana l’uomo da Dio. L’accensione delle candele indica il progressivo avvicinamento al Natale di Gesù.
Per la Festività dell’Immacolata Concezione può essere presente anche una candela rosa.
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