Sant’Apollonia nacque nel III secolo ad Alessandria d’Egitto e fin dai più teneri anni venne educata alla religione cristiana. Accesa di ardente amore per Gesù, decise di darsi interamente a Lui, facendo voto di perpetua verginità.
Intorno al 248, ad Alessandria d’Egitto scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, accesa da un veggente pagano. Apollonia in quel tempo era un’anziana donna cristiana. Non era sposata, nella sua vita aveva prestato aiuto ai cristiani tormentati dalla persecuzione. Faceva opera di apostolato,prodigando tutti i suoi averi in favore dei cristiani e adoperandosi con ogni mezzo nell’esortare i martiri alla fortezza e alla speranza in attesa del gran premio del cielo. Venne catturata e picchiata violentemente fino a farle cadere i denti. Al termine della tortura venne preparato un falò con l’intenzione di bruciarla viva, se non avesse bestemmiato contro il Signore. Apollonia si chiuse in preghiera, alzò lo sguardo al cielo ricordandosi che Gesù l’aspettava. Si liberò con scaltrezza e si lanciò da sola tra le fiamme dove trovò la morte.
A causa della tradizione secondo la quale le furono estirpati i denti, santa Apollonia è raffigurata nell’iconografia come una giovane vergine che tiene in mano una tenaglia che stringe un dente. Viene invocata dai fedeli che soffrono di malattie ai denti ed è patrona dei dentisti, igienisti dentali e odontotecnici.
Riconosciuta come martire cristiana, viene venerata sia dalla Chiesa cattolica che dalle Chiese ortodosse.
Sant’Apollonia è la santa del “dentin da late”, del primo dente che cade. La Santa addolcisce questo dolore con la promessa di un nuovo dente, “el dente da pan”, forte e resistente. Secondo la tradizione basta mettere sotto al cuscino o dentro la cenere del focolare il dentino caduto e Sant’Apollonia, nella notte, verrà a prenderselo e in cambio lascerà un soldino.
Le cannacce di Santa Apollonia sono una ricetta tipica di Ariccia, nei Castelli Romani, che si prepara il 9 febbraio, per festeggiare la patrona. Le cannacce sono un formato di pasta, che alcuni assimilano agli ziti, altri alle candele, che ricorda la pira fatta di canne sulla quale la Santa morì bruciata. Le cannacce di Santa Apollonia sono condite con un sugo di salsiccia e pomodoro e dovrebbero essere lasciate intere.
Ingredienti
- 400 g ziti (preferibilmente interi)
- 1 spicchio aglio
- 1 carota, 1 costa sedano, 1 cipolla
- 400 g salsiccia (fresca)
- 700 g pomodori pelati (sgocciolati)
- 1/2 bicchiere vino bianco
- q.b. basilico
- sale e pepe q.b.
- q.b. olio extravergine d’oliva
Mondate e tritate la cipolla, il sedano e la carota, dopodiché fateli appassire in una padella con un po’ di olio caldo. Quindi, aggiungete la salsiccia sbriciolata e l’aglio e fateli rosolare, poi sfumate con il vino e fate evaporare. Eliminate l’aglio e aggiungete i pomodori privati dei semi e frullati. Lasciate cuocere circa 45 minuti e a pochi minuti dalla fine della cottura, togliete il coperchio per far restringere il sugo, dopodiché salate e pepate. Poi completate con il basilico spezzettato.
Cuocete gli ziti in acqua bollente salata, scolateli e conditeli con il sugo di salsiccia.
0 commenti