Lo scorso 4 febbraio è mancato Roberto “Alberto” Milani, classe 1925, ultimo partigiano ancora in vita nel nostro quartiere di Affori, dopo la scomparsa, nell’ottobre del 2020, del partigiano Domenico Arcieri, le ultime due voci di testimoni diretti della Resistenza afforese.
Vogliamo ricordare Roberto Milani con le parole di Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano:
“Il partigiano Roberto Milani (nome di battaglia Alberto) ci ha lasciato. Roberto nasce a Sossano in provincia di Vicenza il 6 giugno 1925 da una famiglia di fede antifascista. Il nonno era stato vittima negli anni venti delle violenze fasciste: aveva subito pestaggi e la somministrazione dell’olio di ricino.
Roberto fa il pre-militare nel maggio 1943 non ancora diciottenne. L’8 settembre 1943, dopo l’occupazione tedesca, sceglie la renitenza alla leva. Non si presenta ai bandi della Repubblica di Salò e si dà alla macchia in montagna con la Brigata Garibaldi Ateo Garemi.
E’ uno di quei “renitenti sbandati” di cui parla il primo dei bandi Graziani di richiamo alla leva della classe 1925, nei quali si specifica che, in caso di mancata presentazione dell’interessato, “saranno presi immediati provvedimenti a carico dei capifamiglia”.
Roberto racconta che nella zona in cui agiva la sua formazione Garibaldi, i partigiani venivano aiutati molto dai contadini di quelle valli, che non facevano mai mancare loro l’alimentazione.
Nel 1953 si sposa con Imperia Vanzan, mondina e operaia conosciuta in paese, che sarà la sua compagna per tutta la vita.
Roberto era l’ultimo partigiano della Sezione Anpi di Affori, alla quale non ha mai fatto mancare la sua partecipazione e la sua preziosa testimonianza, rivolta soprattutto alle giovani generazioni. Lo ricorderemo sempre con affetto e riconoscenza”.
La redazione di Buona Parola si associa al lutto e al cordoglio dei famigliari di Roberto Milani e dell’Anpi.
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