Dopo l’incontro con i ragazzi dell’oratorio e la Santa Messa celebrata in chiesa parrocchiale, per completare e concludere la visita pastorale nella nostra comunità, l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha voluto incontrare il consiglio pastorale parrocchiale di Santa Giustina.
È stato un incontro molto intenso e carico di significato in cui i consiglieri hanno potuto porre delle domande all’arcivescovo, al quale il Cpp aveva consegnato una relazione con la descrizione delle attività
parrocchiali, delle potenzialità, senza nascondere anche le criticità esistenti. Relazione che monsignor Delpini ha detto di avere apprezzato e che è stata brevemente introdotta all’inizio dell’incontro.
L’arcivescovo ha invitato i consiglieri a seguire un percorso e un cammino contraddistinto dalla preghiera. “Bisogna imparare a pregare, a pregare in famiglia, a pregare insieme” ha detto monsignor Delpini che ha poi introdotto un altro tema che deve impegnare il consiglio pastorale, che è quello dell’imparare a pensare, a riflettere, a non lasciarsi travolgere dai luoghi comuni. Terzo impegno, quello di imparare a sperare oltre la morte, “perché il fine di tutto non è il nulla ma è Gesù Risorto e la morte non è l’ultima parola”. Infine ha dato la quarta indicazione, imparare a osare, ad avere coraggio, ad esporsi, andando oltre ciò che non è garantito dalla tradizione, provare, perché non c’è una ricetta per andare alla ricerca delle persone, ma c’è la missione.
L’arcivescovo ha poi dialogato con i consiglieri che gli hanno rivolto alcune domande su diversi temi, come l’educazione dei giovani, la formazione, le povertà, la carità, la socialità, il futuro dei valori cristiani e della Chiesa, le vocazioni.
Anche su questi argomenti, monsignor Delpini ha dato alcune preziose indicazioni. “Occorre dare più importanza alla relazione che all’iniziativa – ha sottolineato l’arcivescovo – privilegiando il tempo dell’ascolto delle persone, giovani compresi, che sono gli apostoli dei giovani stessi, senza lasciarsi prendere dallo scoraggiamento”.
Sul tema della povertà, sono due gli ambiti di azione indicati dall’arcivescovo: quello della cosiddetta “goccia d’acqua” che serve a tamponare e a dare sollievo temporaneo alle persone in difficoltà, e quello del ripensamento della città, in cui i cristiani debbono fare sentire la loro voce alle istituzioni, a partire ad esempio dal problema casa.
Più in generale, l’arcivescovo ha invitato tutti all’atteggiamento della fiducia, che è fondamentale, chiedendoci cosa il Signore chiede alla Chiesa in questo momento: è chiaro che non può esserci una Chiesa senza preti e per questo la preghiera per le vocazioni deve essere una priorità. “Siamo il popolo della speranza e il futuro dipende da ciò che seminiamo e che deve dare buoni frutti” ha aggiunto monsignor Delpini, che in conclusione dell’incontro con i consiglieri pastorali di Santa Giustina ha lasciato due parole chiave su cui riflettere ed agire: la gioia, della vita comune e dell’educazione alla fede e all’amicizia con Gesù e la bellezza della preghiera.
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