San Tommaso Apostolo, chiamato anche Didimo, era originario della Galilea. Famoso è l’episodio nel quale, dopo la resurrezione di Gesù, era incredulo, perché assente alla prima apparizione nel Cenacolo. Cristo, apparso una seconda volta, dimostrò la verità della resurrezione chiedendo a Tommaso di mettere la sua mano nel costato e nei fori dei chiodi. L’Apostolo dichiarò la sua fede dicendo “Mio Signore e mio Dio”.
Dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, Tommaso andò a predicare il Vangelo in molte province e alcuni racconti dicono che sia giunto fino in Cina. Si diresse infine verso le Indie ed insegnò a quei popoli la religione cristiana. In questo paese si fece ammirare da tutti per la santità della vita e della dottrina e per i miracoli compiuti. Il re della regione si adirò moltissimo, poiché era devoto alle divinità indigene e condannò il Santo a morte: venne lapidato a Calamina.
Visto l’episodio della mano nel costato, che toccò il cuore di Cristo, nelle Alpi Dolomitiche San Tommaso è venerato come patrono degli innamorati.
Il giorno in cui viene ricordato, o nei giorni immediatamente precedenti il Natale, in casa si prepara il dolce natalizio tipico, lo zelten, il dolce che ci ricorda lo stesso nome di Betlemme, ossia Beth Lehem = casa del pane.
Usanza vorrebbe che lo zelten fosse preparato dalle ragazze in cerca di marito. La forma è quella di un cuore, proprio ricordando San Tommaso che tocca il cuore di Cristo attraverso la ferita del costato. Alla sera, dopo aver preparato lo zelten, la ragazza deve anche scrivere dei biglietti, con ciascuna delle lettere dell’alfabeto, e porli sotto il cuscino, invocando San Tommaso. Al mattino estrae un biglietto a caso e legge la lettera riportata:questa sarà l’iniziale del nome dell’innamorato.
Gli zelten andranno consumati durante i giorni natalizi, ma un pezzetto dovrà essere conservato obbligatoriamente, in luogo fresco, fino a San Biagio (3 febbraio).
Come tutte le antiche ricette tradizionali, preparate in ogni casa, lo zelten ha moltissime varianti, ma in linea generale si possono distinguere due tipi di zelten: quello trentino, che assomiglia ad una torta morbida di frutta secca, e quello sudtirolese dalla forma schiacciata, simile a un grande biscotto formato per lo più da una grande quantità di frutta secca. Vi proponiamo questa ultima versione.
Ingredienti:
• Fichi secchi 500 g
• Uva sultanina 500 g
• Frutta candita 500 g
• Noci 100 g
• Mandorle pelate 100 g
• Mandorle per guarnire
• Pinoli 50 g
• Grappa o Rum ½ Litro
• Miele 150 g
• 1 Limone
• Cannella in polvere
• Chiodi di garofano in polvere
• Farina di segale
• Burro
Iniziate la lavorazione due giorni prima. Tagliate i fichi a pezzetti, la frutta candita a dadini e tritate grossolanamente le noci e 100 g di mandorle. Mettete il tutto in un recipiente, possibilmente di terracotta, unite l’uvetta e i pinoli, versare la grappa o il rum e fate fermentare, chiudendo con un coperchio, per 18 ore.
Alla fine mescolate con cura e unite la cannella, i chiodi di garofano e la buccia grattugiata di mezzo limone. Impastate e legate gli ingredienti con 100 g di miele e con una quantità di farina di segale corrispondente al 5% del peso del composto. Aggiungete un po’ d’acqua per ammorbidire l’impasto, dategli quindi la forma che preferite e guarnite con qualche mandorla e altra frutta secca o candita.
Imburrate e infarinate una teglia e disponetevi il dolce. Da cuocere per un’ora in forno, e infine farlo raffreddare.
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