Rosalia Sinibaldo nacque a Palermo intorno al 1128. La tradizione narra che mentre re Guglielmo II osservava il tramonto con sua moglie, una figura gli apparve dicendogli: «Guglielmo io ti annuncio che, per volere di Dio, nascerà nella casa di Sinibaldo tuo congiunto, una rosa senza spine.», per questo motivo pare che poco tempo dopo, quando nacque la bambina le venne assegnato il nome Rosalia. Da giovane visse in ricchezza presso la corte del re. Un giorno il conte Baldovino salvò il re da un animale selvaggio che lo stava attaccando, il re volle ricambiarlo con un dono e Baldovino chiese in sposa Rosalia. La ragazza, all’indomani, si presentò alla corte con le bionde trecce tagliate, declinando l’offerta preferendo abbracciare la fede cristiana. Si rifugiò presso il monastero delle Basiliane a Palermo, ma ben presto quel luogo fu abbandonato a causa delle continue visite dei genitori e del promesso sposo che cercavano di dissuaderla dal suo intento. Decise quindi di trovare rifugio in una grotta nei possedimenti del padre, presso Bivona, per ritirarsi a vita eremitica e dedicarsi alla penitenza e alla preghiera. La sua fama si diffuse presto e la grotta divenne luogo di pellegrinaggio. Un giorno la grotta fu trovata vuota e successivamente si venne a sapere che aveva deciso di tornare a Palermo, occupando una grotta sul Monte Pellegrino per sfuggire ai pellegrini e trovare un rifugio silenzioso. Per non essere scoperta si raccontava che cambiasse spesso la grotta, aiutata da un angelo che le indicava dove nascondersi. Ma ovunque la sua fama la seguiva e i pellegrinaggi continuavano; il 4 settembre 1165 venne trovata morta dai pellegrini. Secondo la tradizione nel 1624 salvò Palermo dalla peste e ne divenne la patrona. Mentre infuriava una terribile epidemia arrivata in città da alcune navi, la Santa apparve in sogno ad un cacciatore indicandogli dove avrebbe potuto trovare i suoi resti, che portati in processione in città fermarono l’epidemia.
Da quasi 400 anni il Festino di Santa Rosalia (u fistinu in siciliano) si svolge nel mese di luglio a Palermo. La Festa liturgica invece si svolge il 4 di settembre e si festeggia al Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino a Palermo, luogo del ritrovamento dei resti della Santa.
Le celebrazioni del Festino consistono in una processione di un carro per le vie del Cassaro, Corso Vittorio Emanuele, principale arteria della città. Attraversata Porta Felice, la processione termina al mare, con un tripudio di fuochi d’artificio, a rappresentare il passaggio dall’oscurità (la morte) alla luce (la vita). Il carro è dominato dalla figura della Santa e da ornamenti che contengono la simbologia del nome del suo nome: delle rose ed un giglio (Rosa – Lilium).
Uno dei dolci rigorosamente presenti nelle bancarelle che si trovano una volta giunti in cima al Santuario di Santa Rosalia o durante il percorso che si compie in occasione del Festino di Santa Rosalia è il gelato di campagna. Nonostante il nome possa fare pensare al dolce e fresco compagno di tanti momenti estivi, in realtà si tratta di un dolce di origine araba simile al torrone, a base di zucchero, pistacchi, mandorle, nocciole, canditi e coloranti alimentari (rosso, verde e marrone) che lo rendono bello da vedere e ottimo da mangiare; porta questo nome perché si scioglie al palato proprio come un tradizionale gelato. Anticamente veniva preparato dai contadini durante i periodi di festa con i prodotti raccolti in campagna, legati insieme da un’abbondante quantità di zucchero che ne garantiva la conservazione.
Ingredienti
- 600 g zucchero semolato
- 50 g di mandorle intere
- 50 g di pistacchi interi
- 50 g di nocciole tostate
- 100 g di frutta candita a cubetti
- 80 g di acqua
- coloranti alimentari (rosso, verde e marrone)
In un pentolino sciogliete a fuoco medio lo zucchero nell’acqua. A 70°C aggiungete le mandorle, i pistacchi e le nocciole, mescolando continuamente fino ad addensare quasi del tutto. A questo punto, aggiungete la frutta candita tagliata a cubetti e togliete dal fuoco, colorate separatamente, continuando a mescolare energicamente e lasciate raffreddare. Unite le sezioni colorate in un unico stampo, possibilmente di forma rettangolare, e mettete in frigo per circa 6 ore. Una volta pronto, tagliate a fette.
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