140 anni di armoniosa atmosfera con la quale ha condecorato i riti religiosi nella nostra parrocchiale. 140 anni da quella storica domenica 12 OTTOBRE 1884 quando numerosi ed appassionati afforesi hanno occupato chiesa e piazza per assistere al concerto di inaugurazione del nostro nuovo e magnifico ORGANO AMATI 1810 abilmente suonato dall’esimio prof. Polibio Fumagalli. L’amore alla musica nella liturgia da secoli era radicata nell’animo sensibile del popolo afforese, di tradizione contadina e artigiana: già in documenti del 1687 si accenna ad un vetusto strumento musicale per seguire riti e canti religiosi del popolo. Vari accenni in documenti d’archivio segnalano riparazioni e restauri all’organo e cantoria. Nella nuova e grande parrocchiale (1859) venne trasportato l’antico organo in attesa di nuovo e più adeguato strumento. Per anni rimase un sogno ed una promessa. Il vecchio organo dava gli ultimi segni di vita per cui ben presto si pensò ad un accurato restauro o ad una definitiva sostituzione. Allora ad Affori si affrontavano i problemi “alla grande” per cui affiorarono i più alti nomi delle ricercate botteghe organare. Tra queste per un felice caso si trovarono gli AMATI di Pavia (conosciuti come gli Stradivari dell’organo). Un primo barlume di speranza quindi lo porta uno scambio di lettere fra un canonico della Cattedrale di Pavia, don Giorgi, ed il parroco don Giorgetti il 13 Febbraio 1878 ed altre al Settembre 1883. Una proposta di grande peso e di garantito effetto! Si metteva in cessione il magnifico Organo Amati 1810, orgoglio della Cattedrale (per una donazione di nuovo organo da parte dei Lingiardi). Un grande balzo di qualità, ma la nuova maestosa parrocchiale di Affori era la sua futura vita. Una fitta corrispondenza trascorse tra Pavia e Affori con fasi alterne inerenti vari problemi non solo economici. Alla fine il 3 Maggio 1883 venne accettata la vendita per LIRE ITALIANE 3.600, un capitale per allora! Un pesante impegno sostenuto dalle famiglie benestanti locali e dal popolo con generosità e sacrificio. Il 18 Ottobre1883 venne inviato a Pavia il perito dell’arte organara Giovanni Marelli allo scopo di verificare lo stato dello strumento; verbalizzate alcune riparazioni e modifiche da effettuare la pratica avviò il suo corso. Non fu né facile né breve, ma Affori lo voleva e lo ottenne. Gravi problemi sorsero in corso di smontaggio del complicato strumento, dell’imballaggio e del trasporto in capienti casse. L’eccezionale spedizione avvenne il 24 Giugno 1884trasporto a mezzo Tramvia Binasco-Milano con capolinea a Porta Ludovica. A mezzo di carri speciali giunse finalmente nella nostra parrocchiale accolto da numerosa e festante popolazione. I complessi lavori di montaggio, accordatura e messa in opera eseguiti da esperti organari durarono sino ai primi di Ottobre (parroco don Paolo Giorgetti). Domenica 12 Ottobre, grandi festeggiamenti coronati da un indimenticabile concerto. Standing ovation! Ma la storia del nostro Organo da qui comincia: Organo e Banda d’Affori, intrecciando un’armoniosa gara per inondare il paese di bella musica : concerti, eventi musicali, solenni liturgie hanno condecorato i 60 anni interrotti da quella tragica notte del 10 Settembre 1944. Il violento spostamento d’aria causato dalle dirompenti cadute sulla nostra parrocchiale ha scompigliato il perfetto assetto delle canne del nostro Amati. Un serio intervento riparatore lo riportò in poco tempo, ma con molto sacrificio, al suo originario splendore. (parroco don Luigi Tognola). Trattandosi inoltre di strumento molto delicato, complicato e sensibile ai mutamenti termici ed all’usura, si rese necessario un radicale restauro. Già dal Settembre 1981 (parroco Don Franco Verzeleri) si pensava ad un intervento per il quale vennero contattate famose botteghe organare: Tamburini di Crema e Mascioni di Cuvio, ma i progetti occuparono tempi lunghi. Un restauro andava pur eseguito. Considerata la preziosità dello strumento Amati l’esecuzione venne perciò affidata alla famosa bottega artigianale organara del CAV. EMILIO PICCINELLI di Ponteranica alla quale il 5 Ottobre 1985vennero spedite canne e somieri per il restauro. Preventivo di spesa 80milioni! Preceduta da avvisi e richieste di aiuto, si invitò il popolo ad un generoso contributo mediante sottoscrizione e adozione di canne. In Archivio conserviamo pergamena recante l’elenco di oltre 500 generosi sottoscrittori che contribuirono al successo del restauro. Il nuovo fiammante AMATI 1810 ci venne riconsegnato nel suo splendore ed inaugurato con uno splendido concerto il 24 Maggio 1986 al quale seguirono altri due importanti concerti il 27 ed il 30 Maggio (parroco don Enrico Alberti)
Dal verbale di consegna Piccinelli si deducono questi dati: 1532 Canne – 35 Registri- Tastiera: 5 ottave dal FA – 61 tasti – 24 tasti lignei alla pedaliera – Primario mantice in legno e pelle originale – Secondo mantice equilibratore di pressione. Inizio costruzione Maggio 1809 Bottega Amati di Pavia. Da allora il nostro Amati ha svolto un fedele ed onorato servizio accompagnando i nostri canti ed i solenni riti in parrocchiale. Ottima la sua prestazione nella lunga serie di concerti nei quali famosi artisti italiani e di ogni parte del mondo hanno richiesto l’onore di suonarlo: Per la serie “I concerti del Maggio Musicale afforese” organizzata in collaborazione con la “Camera chiara” in 12 edizioni abbiamo ascoltato decine di abili concertisti. Ed ancora è fresco il ricordo degli ultimi concerti tenuti dal maestro dott. Emanuele Catena…Ancora oggi prtroppo il problema di interventi restauratori è pressante, verranno attuate alcune iniziative ora allo studio. Molte altre notizie si potrebbero aggiungere a questo breve curriculum del nostro Amati, Alcuni dati e accenni a documenti sono pubblicati nel libro edito nel 1986 ( ora esaurito) ed altri ancora che avrò occasione di narrare.
Laudate Dominum in chordis et organo – ogni volta che lo ascoltiamo uniamoci a quella preghiera armoniosa che dalle sue numerose e brillanti canne sale al Cielo!
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